Che interpretazione dare a forma e aspetto? Quali sono i tipi di feci che possiamo riscontrare dopo l’evacuazione? Eccovi alcune linee guida.
Da tempo si è cercato di identificare una relazione tra le feci (forma e aspetto) e possibili patologie.
È noto come la quantità di feci emessa quotidianamente da un individuo adulto varia, mediamente, tra 100g e 250g nelle 24 ore con variazioni significative.
Che dipendono sostanzialmente dalla dieta seguita.
Come classificare le feci
Sappiamo che ci sono diversi tipi di feci. Ma come vengono classificate e in base a cosa?
Lo strumento attualmente utilizzato in medicina per classificare le feci si chiama “Scala delle feci di Bristol”.
Questo strumento per valutare la forma delle feci (e la consistenza feci), è stato messo definitivamente a punto da ricercatori britannici nel 1997.
Con l’intento di trovare un rapporto tra il tipo di feci ed i disturbi della defecazione.
Classificazione delle feci
Al netto di quelle che possono essere classificate come feci normali, secondo la loro definizione sono stati identificati 7 tipi di feci:
- quelle caprine, feci a pezzi con frammenti duri e separati
- a salsiccia a frammenti uniti
- tipo salame, con bolo unico e feci frastagliate.
- un quarto tipo sono le feci a salsiccia, morbide
- feci morbide con margini definiti
- pastose, con margini irregolari
- la classica diarrea (volgarmente cacca molle) con le feci acquose e liquide
La stipsi si associa comunemente ai tipi 1 e 2.
Mentre il 5 e 6 si avvicinano alla diarrea che è definita completamente dal tipo 7.
A questa classificazione, che è la base per valutare la forma delle feci si possono aggiungere ovviamente anche altri tipi di feci.
Possiamo infatti avere feci piccole, feci a pezzi, feci granulose, feci a grappolo o feci grumose.
Perché cambia l’aspetto delle feci?
I principali determinanti dell’aspetto delle feci risultano essere il tempo di permanenza delle stesse nel colon e quindi la lunghezza del viscere. Nonché la velocità di transito.
In questo modo, le feci tendenzialmente del tipo 1 e 2 sono caratteristiche di sindromi da rallentato transito e dolicocolon.
Mentre a patologie da accelerato transito corrispondono in genere feci di tipo 5, 6 e 7.
In studi successivi si è cercato di correlare eventi fisiologici e patologici al tipo di feci.
Si è concluso che età, sesso, indice di massa corporea, colecistectomia ed aspetti psicopatologici presentano una correlazione.
Invece fumo e consumo di alcolici sembrano irrilevanti.
La scala è stata quindi validata ed è universalmente utilizzata in campo medico per lo studio dei disturbi della defecazione.
La consistenza delle feci, così come la loro forma e aspetto, sono quindi molto importanti per capire anche il nostro stato di salute generale.
Associazione tra feci e patologie
Ma come devono essere le feci? Tendenzialmente più abbiamo feci normali meglio, meno preoccupazioni anche a livello di ansie avremo.
C’è però da dire che l’associazione tra forma ed aspetto delle feci ed eventuali patologie organiche quali polipi, neoplasie o altro si è dimostrato molto meno significativa di quello che si pensi.
E non dovrebbe destare preoccupazioni in tal senso.
Quello che invece sembra importante è l’eventuale modifica delle ordinarie abitudini alvine (comparsa di stipsi o diarrea costante) ed è un motivo fondato di consultazione medica o specialistica proctologica.
Se avete altri dubbi su tipi di feci (o forma feci) e su come comportarvi, potete contattarmi via mail per prenotare una visita.
Tipi di feci: quanto è importante riconoscere classificare le feci per forma, aspetta e consistenza. Ne parla il Proctologo Luca Bordoni.