Pops intervento di cosa si tratta? La tecnica POPS, acronimo inglese di Pelvic Organs Prolape Suspension, è un particolare tipo di intervento chirurgico poco invasivo. Si utilizza nei casi di prolasso di utero o nel prolasso di vagina. Viene considerato dagli esperti, un intervento salva utero.
Indicazioni all’intervento POPS
Il normale posizionamento degli organi pelvici della donna, ossia vescica, utero, vagina e retto, garantisce la corretta statica pelvica.
Questo implica una generale condizione di benessere, senza fastidiosi disturbi, quali ad esempio il senso di peso o di “ingombro”, l’incontinenza urinaria e la stipsi. Questi disturbi, legati alla discesa, al prolasso dell’utero, compaiono più frequentemente con il passare degli anni, dopo le gravidanze o anche in particolari situazioni dettate dalla costituzione della donna. Queste particolari condizioni possono essere un’estrema magrezza oppure l’obesità (per chi volesse approfondire ecco un link in inglese della cdc su come prevenire l’obesità).
A volte può associarsi alla Sindrome da Ostruita Defecazione (ODS) che, singolarmente viene trattata tramite intervento Starr.
Prima di vedere perché l’intervento pops è considerato salva utero e come si esegue, parliamo appunto dell’importanza dell’utero.
Importanza dell’utero nel pavimento pelvico
L’utero, per la sua posizione al centro della pelvi femminile, è l’organo più importante nel garantire la corretta statica pelvica. Questo perché evita alla vescica di distendersi eccessivamente, in modo da non causare i relativi problemi di svuotamento incompleto o incontrollato. Inoltre impedisce al retto di venire “schiacciato”, limitando i relativi problemi di stitichezza e “gonfiore” addominale che ne potrebbero derivare.
È fondamentale, pertanto, garantire alla donna la presenza di questo organo (purché sano, naturalmente), anche in età non più fertile.
Pops intervento come si svolge
Pops intervento chirurgico: i benefici di questa tecnica mini-invasiva.
Abbiamo parlato dell’importanza dell’utero e del perché va garantita la presenza alla donna di questo organo. Vediamo allora, perché la tecnica pops risulta fondamentale nei casi di prolasso uterino e di vagina e come si svolge l’intervento chirurgico.
Tecnicamente, l’intervento si svolge posizionando una piccola rete che non causa “rigetto” a forma di “V”. Questa rete, dopo essere stata fissata agli organi da sollevare (utero, vescica e retto), viene fatta passare attraverso la parete addominale, senza contatto con i visceri, per poi essere fissata ai muscoli. Questo garantisce il corretto riposizionamento e la tenuta nel tempo dell’utero, della vescica e del retto.
Un utero sano, presente e correttamente riposizionato, oltre a garantire il benessere “funzionale”, per il corretto funzionamento degli organi vicini, permette la ripresa di una normale attività sessuale. Inoltre evita interventi demolitivi (con rischi chirurgici elevati) i cui risultati, molto spesso, sono vissuti dalla donna come una riduzione della propria femminilità.
Grazie all’intervento pops, esiste la possibilità di mantenere intatto l’utero della donna nei casi di prolassi utero-vaginali e in modo completamente mininvasivo.
Eventuali complicanze o controindicazioni
Complicanze intervento pops: quali sono? In quanto intervento poco invasivo, non sono state descritte in letteratura complicanze maggiori all’intervento.
Stesso discorso anche per le controindicazioni alla tecnica pops. Non ci sono controindicazioni dirette all’intervento, ma eventualmente possono esservi controindicazioni all’anestesia generale, per questo dovresti parlarne con il medico prima dell’intervento.
Dove fare la POPS?
Intervento pops dove in Italia? Questa è una domanda ricorrente per i pazienti che vogliono essere operati con questa tecnica. Nel 2008 il dott. Luca Bordoni è stato il primo chirurgo ad effettuare l’intervento “POPS” in Italia insieme all’ideatore di questa innovativa metodica.
L’intervento, per quanto riguarda il Dott. Luca Bordoni, si può svolgere a Milano, Bergamo, Varese, Saronno, Termoli, Reggio Calabria in provincia di Ravenna.
FAQ sulla POPS
Ecco le principali domande che mi vengono poste dai miei pazienti in merito alla pops.
Quali sono i tempi di convalescenza dopo la POPS?
L’intervento con la tecnica pops richiede un minimo ricovero di 2 notti e garantisce una veloce ripresa delle proprie attività quotidiane.
Intervento pops che opinioni?
L’operazione cosiddetta pops è molto ben considerata da tutti i tipi di paziente, in quanto è deputato alla conservazione dell’utero prolassato. Altri interventi più invasivi non hanno questa caratteristica.
C’è il rischio di recidiva?
No. Quando l’intervento che la convalescenza sono ben eseguiti, non sono previste recidive. Infatti la retina utilizzata sostituirà i legamenti “ceduti” ripristinando la corretta statica pelvica.
Pops intervento: a chi è raccomandato?
Questo intervento è raccomandato a tutte le pazienti già sottoposte ad interventi per prolasso o asportazione dell’utero oppure ad interventi per incontinenza urinaria con persistenza dei disturbi.
Chi esegue l’intervento di POPS?
Viene eseguito generalmente dal Medico Chirurgo specializzato in Chirurgia Generale. Solitamente è un Medico esperto in Proctologia e Pelviperinologia.