Hpv anale: prevenzione e diagnosi

HPV anale

L’HPV anale, o papilloma anale, è un virus che colpisce la zona anale e può causare condilomi, verruche, o nei casi più gravi anche tumore dell’ano.

Si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile e molto contagiosa per cui non esiste una vera e propria cura.  È il sistema immunitario che si adopera per sconfiggerlo, ma non sempre ci riesce. 

Ecco perché è importante sapere come si effettua la diagnosi e quali sono le strategie di prevenzione. 

Cos’è l’HPV anale

HPV è un virus sessualmente trasmissibile che colpisce principalmente le donne. Ma può colpire anche gli uomini. 

Può provocare alterazioni della cute e delle mucose in particolare nelle zone genitali. Si tratta di una delle malattie sessualmente trasmissibili più frequenti.

Il virus presenta diversi ceppi, alcuni dei quali possono determinare modificazioni genetiche nelle cellule dei diversi tessuti. Queste modificazioni col tempo possono degenerare e causare tumori anche rari.

Le cellule infettate dal papilloma si moltiplicano sostituendo i tessuti sani.

Hpv anale come si manifesta? 

Nonostante l’infezione da HPV sia quasi del tutto asintomatica, un modo per scovare la problematica sta nella presenza di condilomi anali, o verruche anali. La verruca anale potrebbe comparire nell’ano, nella zona perianale o nelle aree genitali. Si presenta inizialmente come una piccola macchia rosata che si percepisce al tatto e causa prurito. 

Come avviene l’infezione 

L’infezione del papilloma anale può avvenire anche senza che ci sia un rapporto sessuale. 

Se lacerazioni, tagli o abrasioni entrano in contatto con le cellule virali, può esserci contagio. 

Cancro anale e HPV. La presenza del virus è una condizione necessaria ma non sufficiente per l’insorgenza del tumore. 

Nel 90% dei casi il papillomavirus anale regredisce da solo, grazie al lavoro del sistema immunitario, in circa un anno. Il rischio è che alteri le mucose fino a formare il tumore. 

Tipologie di HPV

Esistono oltre un centinaio di tipi di HPV. Alcuni ceppi possono causare tumore dopo molti anni, altri invece causano solo condiloma anale. Si distingue tra HPV ad alto o basso rischio

Si parla di papilloma perianale quando colpisce la zona perianale, situata intorno all’ano. Mentre si definisce invece papilloma rettale il virus anale che colpisce il retto.  

I tumori che derivano dai ceppi ad alto rischio possono colpire:

HPV anale diagnosi

La presenza dell’HPV anale può essere, in primo luogo, diagnosticata tramite Pap Test o test specifico (HPV test). Con cui vengono prelevate delle cellule del canale anale tramite l’utilizzo di uno spazzolino adatto, senza dover ricorrere alla biopsia.

Tramite il Pap test si risale anche al ceppo del virus, se a basso o ad alto rischio. 

Se il risultato è positivo a “HPV canale anale”, viene solitamente effettuata un’anoscopia ad alta risoluzione e una videoproctoscopia digitale. 

Questi esami permettono di identificare le lesioni che il virus ha provocato, come i condilomi. 

Prevenzione Papilloma Virus anale

Essendo incurabile tramite terapia farmacologica, fare prevenzione è molto importante. 

In particolare, per le donne è consigliata l’esecuzione di pap test di routine e visita ginecologica. 

La prevenzione comprende una serie di azioni, tra cui ad esempio l’evitare numerosi partner sessuali o l’utilizzo del preservativo anche nel caso di rapporti anali. In ogni caso la completa protezione dall’infezione non è garantita, in quanto il contatto con l’area infetta è sufficiente al contagio, ma può ridurre il rischio. 

È anche importante effettuare esami periodici di diagnosi precoce e, per chi soffre di condilomi anali, controlli per valutare l’eventuale recidiva.

Vaccino HPV anale

Un’altra arma che abbiamo contro il papilloma ano è sicuramente il vaccino. In Italia è ora gratuito per ragazzi e ragazze di dodici anniIl primo vaccino è stato approvato nel 2006, solo per le donne, con una protezione di cinque anni. 

Tale vaccino è composto da particelle e sostanze adiuvanti prodotte tramite DNA e ricombinate.

In Italia, sono presenti due vaccini:

  • Bivalente. Somministrato alle donne, contenente sierotipi responsabili dei tumori al collo dell’utero. È iniettato nel deltoide del braccio.
  • Quadrivalente. Per maschi e femmine, contenente seriotipi che possono causare i condilomi ano genitali, quindi l’HPV anale. Viene iniettato nella coscia. 

La vaccinazione è ancor più efficace prima di entrare in contatto col virus, per questo viene somministrata intorno ai dodici anni. Vaccino che è comunque raccomandabile anche avendo avuto rapporti, fino ai ventisei anni. 

Effetti collaterali del vaccino sono

  • Rossore e gonfiore della zona di iniezione
  • Febbre anche alta
  • Cefalea
  • Prurito della zona

In alcuni casi può provocare reazioni allergiche, che rimangono comunque rare.

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dott luca bordoni proctologo pelviperineologo

Dott. Luca Bordoni Proctologo

Chirugo Generale Esperto in Proctologia e Pelviperineologia.

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